lunedì 30 marzo 2009

Un altro colpo di mano della politica

A volte, quando si parla tra colleghi, e si deve parlare di qualche argomento, ci sta un amatissimo e fraterno collega che incomincia a parlare e a ricordare cose del passato e io ironicamente dico ” chist’ mò part dall’Argentina p’à rrivà cà. Forse, questo è il momento che anch’io parto dall’Argentina:
negli anni 80, con la riforma sanitaria furono istituite le U.S.L. e queste, venivano gestite dai comitati di gestione con a capo il presidente. Nel susseguirsi degli anni, il legislatore, forse si accorse che i conti delle U.S.L. andavano a rotoli e quindi decise che le USL passassero Aziende (ASL) e che le stesse, dovevano essere gestite come vere aziende da manager (con la chiusura del bilancio annuale in positivo o viceversa in negativo; in tal modo aveva fallito la sua gestione) e che questi dovevano essere al di fuori da ogni colore politico. Ma ahimè, questi si sono rivelati più politici di quelli che lo fanno per mestiere. Quindi, partendo anch’io dal passato sono arrivato ai giorni nostri e nella ASL NA4 succede che la dirigente aziendale, per colmare i buchi aperti dalla mala gestione, ha pensato bene di tagliare i fondi destinati ai dipendenti facendo bella figura con l’Assessore alla Sanità della Regione Campania (forse pensava che il buon Governatore gli confermava la dirigenza dell’accorpamento delle ASL NA4 e NA5). In effetti, in questi passaggi, tra USL e ASL, ci sono stati vari cambiamenti come l’aumento del numero dei distretti e successivamente la diminuzione dei distretti riportandoli come erano nelle USL; ancora una volta, il legislatore ha pensato bene di cambiare la tipologia del territorio delle ASL portandole dalle attuali 5 a 3 per Napoli e provincia. Diminuendo le ASL, si è avuto il passaggio dei comuni di Acerra e Casalnuovo nell’ASL.NA2 e contemporaneamente hanno cambiato la tipologia del distretto 76 staccando S.Anastasia e Somma Vesuviana (chissà per quale interesse politico) portando S.Anastasia con il Comune di Pomigliano d’Arco e Somma Vesuviana con i Comuni di Marigliano, Mariglianella, Brusciano, Castello di Cisterna e San Vitaliano in sostituzione di Pomigliano d’Arco non facendo altro che allargare il potere politico della zona. Chi ha effettuato questo cambiamento, non ha tenuto conto che per tutta la zona vesuviana partendo da Cercola fino ai comuni di Terzigno e limitrofi, Somma è il Comune con più abitanti e di facile collocamento con i comuni della fascia vesuviana; quindi a questo punto, ancora una volta, si deve pensare che gli interessi della politica prevalgono sulle esigenze dei cittadini creando enormi difficoltà logistiche. Allora, non dobbiamo far altro che rammaricarci per l’assenza di un politico nella nostra zona perché non siamo stati capaci di eleggere un rappresentante capace di rappresentarci al momento opportuno. Forse tutto questo un tempo non accadeva anche perché seppur a livello locale a Somma esisteva politicamente un uomo con le ….. nella persona del Commendatore Francesco de Siervo.
Alla fine, permane ancora un dubbio: le U.O.P.C. seguiranno i nuovi distretti o restano così come sono adesso? (secondo me, il tutto può dipendere dalla volontà politica?)
Inutile dire ai posteri l’ardua sentenza.
Antonio Raia